Leica SL2-S

Leica SL2-S: la prova

Grazie alla collaborazione con Leica abbiamo testato la Leica SL2-S. Ecco una panoramica tecnica e personale su questa mirrorless di alta qualità.

Leica SL2-S : una fotocamera per scattare e girare video… anche in test drive

Leica Sl2-S con 24-70 f2,8

Ho avuto l’immenso piacere di testare la mirrorless di casa Leica SL2-S in accoppiata all’obiettivo Leica Vario-Elmarit-SL 24-70 f/2.8 ASPH.

Il test si è svolto come spesso amo fare, ovvero infilando in borsa la mirrorless e partendo per quello che è un viaggio o un’occasione programmata ma non ad hoc per il test.

Perché mi chiederete? Semplice: se decidessi di comprarla sarebbe sempre con me – o quasi – anche quando non esco solo per fare foto! L’occasione ghiotta è stata però contemporanea a un fine settimana nei pressi di Rosignano, dove ho fatto alcuni scatti per testare il potenziale della fotocamera tedesca.

Devo ammettere che parto sempre un po’ prevenuto perché il listino, se paragonato a prodotti di pari fascia, è decisamente più elevato. Qui Leica ha proposto una versione “minore” della SL2 abbassandone il prezzo ma offrendo caratteristiche di assoluto livello. E per buttarsi nel marasma offerto da A7III, Z6II, R6 e compagni, ci vuole coraggio e autorevolezza.

Caratteristiche tecniche Leica SL2-S

Per iniziare precisiamo che a livello ergonomico non cambia nulla dalla sorella maggiore, se non il colore del monogramma Leica. Abbiamo anticipato che coraggiosamente si inserisce in un segmento affollato e, a mio avviso, quello più interessante.

Infatti il sensore della Leica SL2-S è il Full Frame da 24MP, la metà della SL2: questo però ha portato a un oggetto più veloce e reattivo con un migliorato comparto video. Una carrellata di dati a me personalmente annoia… la scheda tecnica completa si trova sul sito dedicato all’acquisto del kit sul Leica Store.

Per quanto riguarda invece la lente, un 24-70 aperto a 2,8 è sempre affascinante. Ho trovato i file puliti e lo sfocato molto morbido e gradevole. Ottima la reattività per la messa a fuoco che avviene tramite uno stepper motor.

Non è stabilizzato ma lo è il corpo macchina, soluzione che trovo ideale! 19 le lenti in 15 gruppi con una messa a fuoco a soli 18 centimetri. Molto interessante. Il diametro dei filtri è di 82 mm e pesa solo 856 grammi… ulteriore punto a suo favore. Il complesso macchina e lente si fa comunque sentire! Qui la scheda.

Come è fatta

Il corpo macchina della Leica SL2-S è sempre realizzato partendo da un unico blocco di alluminio dal quale si ricava questo gioiello che vanta anche la certificazione IP54.

A portare luce al sensore da 24MP BSI Cmos retroilluminato di Leica SLS-2 ci pensano le lenti collegate alla baionetta L-Mount che è anche compatibile con le ottiche parte della L-Mount Alliance, come Panasonic e Sigma.

Due i display – tre se contiamo il luminosissimo mirino da 4,4 milioni di punti – con il principale da 3,2” con funzionalità touch: manca come sempre la possibilità di bascularlo.

Per me è un difetto ma Leica lo sceglie fisso per la pulizia delle linee e per assicurare il grado di impermeabilizzazione. Bello e leggibile il piccolo schermo accanto alla ghiera posta sopra il corpo macchina che ripete le impostazioni principali scelte.

Troviamo anche due tasti programmabili: io ci ho messo Iso e regolazione per i punti af che sono a scelta 1, 5, 37, 49 punti classici o 529 spot. I comandi sono ben distribuiti e con razionalità: c’è tutto ma non c’è nulla di troppo. Benissimo direi! Troviamo i tasti Play, Fn, Menu, un personalizzabile e il joystick.

Due gli slot per le schede di memoria Sd, il vano batteria è nella parte bassa: non c’è sportello: l’accumulatore fa anche da chiusura. Due anche le ghiere: una posteriore e una sopra a destra… personalmente non l’ho trovata comodissima. Ma forse perché sono abituato ad averla frontale.

Anche il tasto on-off posteriore è integrato nella linea austera e pulita della Leica SL2-S… pratico e la camera è subito pronta. Bene anche il rivestimento antiscivolo e il tasto di scatto, sistemato di fronte alla ghiera superiore nella zona che è smussata verso il basso per consentirne un rapido accesso. Io scatto in modo strano, premo con l’articolazione tra le falangi… un po’ piccolo e incassato per le mie abitudini ma ok per il fotografo che preme come si dovrebbe 😊.

Troviamo anche una porta HDMI vera e i due jack da 3,5mm per cuffie e microfono. Non manca anche una porta USB di tipo C, attraverso la quale ricaricare la batteria o controllare in remoto Leica SL2-S.

Qui trovate un video di presentazione.

Leica SL2-S : Come va

Bene. Recensione finita. Ma no, scherzo. Però è vero. Da fotografo non trovo grossi appunti a questa fotocamera. Mi sono trovato subito bene sia con il luminosissimo display, sia con la gestione del menù.

Ho solo avuto qualche problema a trovare la funzione per attivare e disattivare l’anteprima dell’esposizione sul display. Avevo intuito si trovasse alla voce display avanzato ma se lo attivi si disattiva l’anteprima e viceversa. Per me illogico ma avrà un senso 😊.

Ho trovato ottima la divisione delle impostazioni tra foto e video: chi non ha fatto confusione alzi la mano! Così ne metto una folle e almeno se sbaglio me ne accorgo subito. Il feeling è immediato e si impugna bene. Sensazione di solidità e qualità assoluta sia per la macchina sia per la lente.

Buona la reattività dell’autofocus e la velocità di scatto… non ho apprezzato il rilevamento volti, complesso da gestire e impostare. Non mi serviva la raffica ma arriva a 25 frame per secondo in condizioni ottimali di impostazione e comunque minimo a nove. Ho usato poco la funzione video per due ragioni: non sono un videomaker. Manca il display orientabile e girare con il fisso lo trovo davvero scomodo.

Qui se si pensa al comparto video – come clientela – a mio avviso va risolto. I tasti sono senza “nome” ma è giusto così: lo premi a fondo ed entri nel menù per assegnargli la funzione che preferisci. Fantastico.

I file prodotti sono ben lavorabili sia partendo dal Dng sia dal Jpg. Ho usato un profilo di scatto “flat”: il meteo era così così ma forse mi aspettavo colori un po’ più vibranti.

Ma la lavorabilità del file mi ha fatto ricredere perché il controllo creativo è totale e anche il rumore è ottimamente controllato e controllabile. Inoltre le immagini sono nitide, incise e molto tridimensionali: una gioia per gli occhi. Qui si capisce perché Leica è Leica.

100%

Per quel poco che ho provato anche la qualità video della Leica SL2-S: 4K, UHD e DCI, fino a 50/60p (8 bit con campionamento 4:2:0 su scheda SD); 10-bit 4:2:2 su un dispositivo esterno, sempre con ritaglio APS-C (Super 35mm – Il firmware 2.0 ha introdotto il supporto al CODEC H.265). per filmare in FF si scende a 30 fps in questo caso a 8/10-bit 4:2:2, rispettivamente, su scheda SD e su dispositivo esterno.

I formati di uscita sono il MOV, ALL-I fino a 400Mbps e Long GOP 150-200 Mbps, MP4 (solo Long GOP fino a 150 Mbps). Rimane il limite di tempo ma si può attivare la segmentazione automatica in spezzoni da 1 munto per limitare le perite in caso di problemi. Il risultato è a mio avviso buono in 4K, meno buono scendendo di qualità magari per file leggeri. Meglio non farlo.

Qui il video in bassa definizione e qui in 4K.

Conclusioni

La Leica SL2-S è un prodotto a mio avviso interessante che strizza l’occhio al comparto video non trascurando la sezione fotografica. Infatti sono diverse le opportunità offerte ai videomaker che le sapranno sfruttare ben più di me.

Per quanto riguarda le fotografie, come dicevo parto scettico e atterro con l’aver fatto un preventivo per comprarla. Non è una camera da tutti perché il kit in mio possesso per la prova – purtroppo – ha un listino di poco inferiore ai 6.500 euro.

Non troppo distante dalla diretta concorrente Panasonic ma ad esempio quasi doppio rispetto ad altre già citate sopra. Certo è che usarla offre sensazioni uniche: è un prodotto eccellente, senza compromessi. Ti sfida a dare il meglio di te e, soprattutto a fotografare, non a scattare e poi ci penso a casa. Leica è una fotocamera che se anche perdona qualche errore, va trattata con rispetto e amore.

Lo scatto è meditato, pensato e costruito. Sfuocare è un piacere… e ti spinge a trovare il tuo limite perché il suo è molto alto. Merito anche delle sempre eccellenti lenti tedesche. Certo ho sentito la mancanza di un display basculante: io lo uso molto. Ottima la durata della batteria. Con attenzione si fanno diverse centinaia di scatti. E se anche voi volete provare l’esperienza di scattare con questa moderna Mirrorless, Leica vi invita al test drive: basta cliccare qui!

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