La fotografia salverà il mondo?

Che titolo d’impatto vero? Ma cosa intendo veramente? Molto semplice. In questo periodo sto tenendo tre corsi di fotografia contemporaneamente.

Uno, classico, in aula con una ventina di partecipanti.

Uno in una multinazionale con sei persone.

Uno, in una scuola media (si chiamano ancora così?) per accompagnare gli alunni, 17 ragazzi, durante un interessante progetto di tecnologia.

Ora mi direte voi? E questo cosa c’entra? C’entra eccome. Almeno secondo me. In aula ci si trova la sera, alle 21, con persone adulte la cui età è compresa tra i venti e i sessant’anni secondo i gruppi. La multinazionale, lo è davvero e ci s’incontra dopo l’ufficio, alle 18.30, in una sala riunioni. La classe invece, si ferma dopo le lezioni, alle 14, appositamente per passare due ore immersi nella fotografia.

Bene direte voi… i corsi sono così. E quindi cosa salverà il mondo? L’Epifania mi è giunta ieri sera, sdraiato sul mio comodo divano, mentre in silenzio i pensieri mi bussavano per entrare. E ho pensato: caspita!!!

Le classi, sono composte da persone di tutte le età, estrazione sociale, nazionalità e ceto. Ma quando siamo insieme, quando parliamo di fotografia, le differenze si azzerano.

Siamo tutti uguali, tutti comunichiamo con le parole o le immagini e ci troviamo, finalmente, in armonia, integrando le differenze che, guarda caso, nemmeno vediamo. Perché stiamo tutti facendo qualcosa che ci piace, ci appassiona, ci unisce.

La voglia di imparare, di condividere e di sorridere insieme, vivendo un’esperienza coinvolgente (spero), supera qualsiasi differenza.

Qualcuno mi dirà: ma se qualcuno può permettersi un’attrezzatura costosa avrà un risultato superiore… Luca che stai blaterando.

Invece no! Forse l’immagine sarà più definita, meno rumorosa. Ma vi assicuro che ho visto immagini scattate con attrezzature da migliaia di euro impallidire, di fronte a scatti realizzati con una compatta o uno smartphone. Perché quello che conta davvero è il fotografo, la sua anima, quanto entra in contatto con le proprie emozioni, quanto le traduce nella sua immagine, quanto il suo occhio e il suo cervello vedono.

E questo signori, nessuna macchina fotografica, nessun mega sensore o lente iper mega ultra professionale con diaframma f0,5 lo potrà sostituire… mai!

Sotto il nome della fotografia siamo tutti uguali!!! E se questo non è un miracolo poco ci manca, in un’epoca dove troppo spesso l’apparire sostituisce l’essere, e ci si identifica per quello che si ha e non per quanto si fa.

Detto questo… secondo me la fotografia salverà il mondo. Voi cosa ne pensate???

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