Festival della Fotografica Etica - Lodi, 2021

Festival della Fotografia Etica – La nostra visita

In programma fino al 24 Ottobre 2021, a Lodi, c’è il Festival della Fotografia Etica, un appuntamento importante nel panorama degli eventi e delle mostre fotografiche che vi consiglio di segnare in calendario. Io ci sono stato questa domenica e complice anche il bel tempo ho riscoperto una città molto interessante con le sue vie del centro e i suoi luoghi storici.

Ed è proprio in alcuni di questi luoghi storici e rappresentativi della città che si trovano le mostre fotografiche oltre a 2 location esterne di cui una a Montanaso Lombardo (pochi km fuori città). Ho parlato di questo evento in un articolo pubblicato a fine Settembre e ho voluto vivere questa esperienza in prima persona. Il risultato ? E’ davvero impressionante scoprire come si possano raccontare storie ed esperienze con la fotografia – probabilmente è un idea scontata e banale – ma gli organizzatori ci fanno vivere un percorso fatto di avvenimenti e persone davvero molto vicine a noi eppure a volte così distanti. La distanza è dovuta dal fatto che certe immagini difficilmente potremmo vederle sui canali social o magari pubblicate su testate giornalistiche e con questo Festival si arriva dritti al cuore e alla mente. Impossibile non soffermarsi davanti agli scatti che raccontano il problema del tumore al seno di Silvia Amodio (già in mostra nel 2018 a Milano e qui nel backstage). Impossibile non pensare ai problemi legati alla Pandemia che ancora viviamo tutti i giorni. Impossibile non preoccuparsi dei drammi che tutti i giorni vivono a contatto con le guerre – Bellissimi e toccanti gli scatti dei fotografi AFP in mostra al Palazzo della Provincia (Via Fanfulla, 14). Il World Report Award, vede come protagonista assoluto Nicolò Filippo Rosso con un lavoro in particolare che a me personalmente è piaciuto tantissimo. In una saletta del primo piano di Palazzo Barni (a destra in cima alle scale) ci sono alcuni scatti che raccontano la storia di un funerale. Nel marzo 2021, i corpi di 13 migranti sono stati riportati al loro villaggio natio in Guatemala, avvolti nelle bandiera nazionale. E’ lo stesso viaggio compiuto al contrario, quando a gennaio avevano lasciato le aride montagne di Comitancillo per raggiungere la frontiera con il Texas, in cerca di opportunità miglioriTratto dalla presentazione degli scatti su sito del Festival.

Sono proprio esposizioni nelle esposizioni che non ti aspetti di vedere ed è un puro piacere visitarle tutte. Il tempo passa davvero piacevolmente tra una via del centro, un caffè e una mostra fotografica. L’organizzazione è impeccabile e in tutte le sedi si trovano informazioni sull’esposizione e il personale che accoglie i visitatori (ricordo che vige l’obbligo di Green Pass per accedere e mascherina sempre indossata regolarmente) è sempre pronto a rispondere alle tue domande. Tra l’altro, a proposito di organizzazione, nel pomeriggio parlavo proprio con l’organizzatore del festival che ci ha raccontato di come sia cresciuto nel corso degli anni e di come questo Festival venga realizzato unicamente con la volontà e la forza di persone che amano la fotografia. I ragazzi e le ragazze in servizio agli ingressi delle esposizioni sono tutti volontari. In questo video c’è una panoramica della mia visita di domenica:


C’è tempo fino al 24 Ottobre e penso proprio di tornarci perchè vorrei godermi ancora una volta tutte le mostre e immergermi nuovamente in questo spaccato di società che fa riflettere. L’affluenza di pubblico è importante e tutti osservano e leggono le didascalie quasi in religioso silenzio eppure a volte basta un pensiero che esce dalla mente di qualcuno e presto si trasforma in dialogo tra i presenti. Questo è segno che le persone hanno una consapevolezza di quel che stanno guardando e ciò è rappresentato dall’altissima qualità dei lavori esposti – scatti che trasmettono e comunicano messaggi importanti.

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