FujiFilm XF10 – La prova

Il panorama delle fotocamere compatte prosumer è sempre più ricco di interessanti proposte e la FujiFilm XF10 non è da meno. Io sono solito dividere questo segmento in due grosse categorie – le fotocamere da banco e tutte le altre. Lei fa parte di tutte le altre. E’ la “classica” compatta che acquista chi vuole un buon prodotto da tenere letteralmente in tasca o, magari, in uno scomparto dello zaino o della borsa, quando si fa un giro fuori porta e non è una missione fotografica.

Com’è – Piccola e leggera sicuramente – 280 grammi appena. Nella confezione si trova la batteria ricaricabile, il tappo copri lente con un pratico laccetto proprio per il tappo, laccio da polso e tutto quello che serve per caricare la batteria.  La batteria si ricarica completamente in circa 1 ora e mazza e potrà bastare per un intera giornata di scatto e riprese video. Il display non è orientabile e non c’è il mirino elettronico. L’inquadratura si fa quindi con il display: sempre ben visibile anche in pieno giorno e dai colori vividi (se non stiamo scattando con simulazione pellicola in bianco e nero). Naturalmente è touch screen ma si può disabilitare all’occorrenza.

Il piccolo grip sulla destra è rivestito di un buon materiale, morbido al tatto e anti scivolo. L’ottica, ha una ghiera che nonostante le ridotte dimensioni si riesce ad usare bene. Nella parte superiore trovano posto la ghiera di controllo per le modalità di funzionamento, due ghiere multiuso e il pulsante di scatto.

Sul dorso, pochi ma funzionali, pulsanti e il joystick che permette di spostare il punto di messa a fuoco o navigare all’interno del menu e selezionare le diverse opzioni / funzioni. Non manca la possibilità di personalizzare le funzioni su ghiere e pulsanti per un esperienza ottimale in base al proprio stile di scatto.

Caricata la batteria con un comune alimentatore USB e cavo micro-USB (si può usare anche un battery bank) si inserisce una scheda SD appena svuotata e si parte per la prova sul campo.

Come va ? – Sensore in formato APS-C da 24,2 MPx e lente FUJINON con apertura massima f2.8 da  18,5mm (equivalente 28mm nel formato 35mm). Il sistema di esposizione è di tipo TTL e misura fino a 256 punti. Prima di iniziare ad usarla, faccio un giro nel menu per le principali configurazioni. Nella prima impostazione guidata ci aiuta proprio la macchina fotografica. Con pochi passi si arriva al setup completo e si è pronti a scattare.

La stagione autunnale si presta bene e anche in una giornata nuvolosa e con le impostazioni automatiche capisco di cosa sia capace questa macchina fotografica. La resa cromatica, sempre fedele alla realtà, mi convince subito. Mette a fuoco velocemente e con precisione. In ogni caso se ci convince poco lo scatto appena ottenuto, possiamo sempre variare la compensazione dell’esposizione o provare la simulazione pellicola che più si adatta alla situazione o ai nostri gusti. Qui si può scegliere tra – PROVIA (per colori neutri e fedeli alla realtà), VELVIA (per colori intensi e vividi), ASTIA (per colori morbidi e delicati) e poi ancora Classic Chrome, Pro Neg Hi o Std e per finire una selezione di Monochrome con o senza filtri cromatici e Sepia.

Oltre alla ghiera per scegliere la modalità di funzionamento della macchina fotografica, sul retro c’è il pulsante DRIVE che permette di scegliere tra ulteriori modalità – Fermo immagine, Scatto continuo, 4K, Bracketing AE, Bracketing ISO, Bracketing Simulazione film, Bracketing Bilanciamento Bianco, Bracketing Gamma Dinamica, HDR e Video. Impressionante vero ? Tutto a portata di mano e con parametri che configurano automaticamente la macchina fotografica. Tra le modalità di scatto non mancano le classiche impostazioni: Priorità Tempi, Priorità Apertura e Manuale. Per non sbagliare, è possibile attivare la modalità di anteprima esposizione e sullo schermo tutto apparirà esattamente come verrà registrato su file. Impossibile sbagliare dunque. Una delle opzioni che mi è piaciuta di più è l’esposizione multipla – Consente di scattare una fotografia e, mentre sul display viene mostrato il primo scatto, sarà possibile riposizionare l’inquadratura, regolare la macchina fotografica e scattare nuovamente. In tutto questo, il primo scatto si vede appena sullo schermo così da poterlo utilizzare come guida per la composizione dello scatto finale.

Accedendo alla modalità Filtro Avanzata, si può scegliere di applicare direttamente in macchina un filtro creativo. Come sempre io non apprezzo questo tipo di creatività – parlo per gusto personale da fotografo – ma per il tipo di macchina e la possibilità di condividere immediatamente sui social network il proprio scatto fotografico, direi che si possono usare – con moderazione magari.

Utile, ma non indispensabile, è la funzione di teleconversione digitale. Altro non è che uno zoom elettronico, attivabile dal menu o attraverso la ghiera anteriore (quella sull’obiettivo) e consente di passare da 28mm a 50mm passando per il 35mm. Data l’alta qualità del sensore, trovo che sia un buon compromesso ad uno zoom classico. La perdita di qualità è praticamente inesistente. Altra cosa che ho apprezzato particolarmente è la modalità BURST 4K Multifuoco. Inquadro, scatto e la macchina fotografica memorizza una serie di file il cui fuoco è stato impostato in diversi punti della scena. Oltre a poter scegliere lo scatto migliore, c’è la possibilità di riunire più scatti per ottenere tutto a fuoco. A proposito di messa a fuoco c’è un altra cosa che mi ha convinto molto. Nello schermo vediamo una barra orizzontale con la scala in metri e il punto di messa a fuoco. Appena sotto c’è il valore di apertura e nel mezzo compare una barretta di colore blu che indica quanto verrà messo a fuoco davanti e dietro al soggetto. Ciò è particolarmente utile per farsi un idea, senza simulazione profondità di campo, di come comporre il nostro scatto rispetto al soggetto (particolarmente utile quando si utilizza il blocco Ae, Blocco Af, Blocco Ae/Af).

Funziona bene di giorno e funziona benissimo anche di sera, con poca luce e senza l’uso del flash. Come? Alzando gli ISO. Fino a 3200 si ottengono ottimi risultati, anche con tempi di scatto a 1/20 e a mano libera. Se tutto funziona come si deve è anche merito dello stabilizzatore d’immagini.

Se dalla blue-hour avanzata si passa però alla notte fonda, allora è meglio pensare ad un cavalletto, magari di quelli compatti da tenere in borsa, ma del resto non si possono fare i miracoli ma in ogni caso è pienamente superata la prova notturna.

Per migliorare lo scatto e dare un quid in più, aprire tutto e regaliamoci gradevoli sfocati, morbidi con  dettagli precisi sulla zona a fuoco. Il comparto video funziona altrettanto bene e permette pieno controllo sulle impostazioni di registrazione. E’ possibile registrare video in 4K ma solo a 15fps, oppure scalare sul più comune FullHD fino a 59,94fps. Non è eccellente il sonoro registrato ma è in linea con tutte le concorrenti. Sul fianco c’è l‘ingresso per un microfono esterno e con questo si risolvono tutti i problemi.

In conclusione – E’ una bellissima tutto fare da portare sempre con noi. La batteria non ci lascerà a piedi anche dopo una giornata di scatti e c’è sempre l’impostazione giusta per lo scatto giusto. C’è anche la connettività WiFi e Bluetooth e l’app ufficiale per scattare e scaricare le foto in macchina. Una nota d’eccellenza per la velocità e la precisione d’accoppiamento tra macchina e smartphone. Non fallisce mai ed è subito pronta da  utilizzare. Natale è vicino è merita farci un pensierino, per farsi un bel regalo. Per la scheda tecnica completa, potete consultare Questa Pagina.

Un doveroso ringraziamento a Daniele Arciprete che mi ha supportato nell’uscita serale fotografica e per aver realizzato la maggior parte degli scatti che vedete in questa recensione e a FujiFilm Italia per il supporto e la disponibilità commerciale.

2 commenti

    • Grazie Massimo per avermi scritto. In effetti avremmo dovuto scrivere con maggiore precisione, ma ti confermo che esiste l’impostazione all’interno del menù SHOOTING 5 – Digital Image Stabilizer. Le opzioni sono On e Off.

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