Festival del Reportage 2023 - © André Liohn - Libia 2011

Festival del Reportage 2023

La terza edizione del Festival del Reportage è in arrivo. Nel Chiostro del Museo dell’Arte Ceramica di Ascoli Piceno, dal 29 giugno al 2 luglio prossimo si avvicenderanno fotografi, videomaker e giornalisti multimediali per marcare e far riscoprire al pubblico lo spessore e l’importanza del reportage, in quanto forma di racconto fotogiornalistico.


FUJIFILM Italia conferma anche per l’edizione 2023 il suo sostegno al Festival del Reportage, manifestazione ideata dall’associazione FaRe e diretta dal fotografo ascolano Ignacio Maria Coccia, membro dell’agenzia Contrasto.

Festival del Reportage 2023

Il Festival si presenta con un ricco programma: incontri con gli autori, laboratori e letture portfolio e il workshop intensivo di due giorni dell’X-Photographer Antonio Faccilongo dal titolo “Fotografia documentaria: il progetto a lungo termine”. Il workshop nato con il sostegno di FUJIFILM Italia, sempre attenta alla diffusione della cultura dell’immagine, è in programma per sabato 1 e domenica 2 luglio presso il Polo Culturale Sant’Agostino. Durante il workshop saranno analizzate tutte le fasi di costruzione di un progetto fotografico a lungo termine: l’importanza della scelta della storia, la pianificazione sul campo, la ricerca dei contatti, la costruzione di uno stile iconografico coerente, la ricerca dei fondi, i premi e i vari strumenti per veicolare la storia. Le lezioni si svolgeranno all’interno di un dibattito aperto stimolando i partecipanti a sviluppare proprie idee o affinare i loro reportage fotografici già in corso d’opera.

Per il secondo anno consecutivo, Il Festival ospita una mostra realizzata e prodotta grazie al sostegno e alla collaborazione di Fujifilm Italia e Imprinthink laboratorio di stampa professionale. In esposizione Cracolândia, un quilombo urbano” di Luca Meola, presso la Galleria d’Arte Contemporanea “O. Licini” dal 29 giugno  al 10 settembre (inaugurazione ore 17:00). La mostra, con curatela del photo editor Raffaele Vertaldi, presenta sessanta immagini di grandi dimensioni.

Índio Badaross, who lives in the region known as Cracolândia, develops paintings and performances using paint and supports found on the street while practicing his profession as a recyclable material collector. He is a member of the collective birico.arte, a group of artists united to strengthen projects in this stigmatized territory. 10.09.2020 – © Luca Meola

La stampa è frutto della collaborazione tra il Festival del Reportage, FUJIFILM Italia e l’impegno del laboratorio IMPRINTHINK. Realizzate con attrezzature digitali a esposizione laser e procedimento a sviluppo chimico TIPO RA4, le immagini in mostra sono state stampate su carta fotografica all’alogenuro d’argento Maxima di FUJIFILM, una carta fotografica all’avanguardia, con caratteristiche appositamente studiate per l’arte e l’esposizione museale, la stabilità dell’immagine stampata è più longeva.

Fujicolor Crystal Archive Professional Paper – Maxima si distingue per la saturazione dei colori che consente di ottenere una densità massima ineguagliabile, un’incredibile definizione dei dettagli nelle ombre e un’impareggiabile conservazione di purezza nelle alte luci. La carta fotografica Maxima di FUJIFILM è il supporto ideale per ottenere un risultato estremamente originale. La carta tipo Maxima è disponibile nelle finiture Glossy, Matte, Lustre, le immagine della mostra sono state stampate su finitura Matte. La parola portoghese Zumbi, che deriva dalla lingua Bantu Quimbundo parlata nell’Angola settentrionale, significa cadavere, fantasma o morto vivente. Così viene chiamato, in modo dispregiativo, chi fa uso di crack. Persone che deambulano giorno e notte per le strade della Cracolândia, la terra del crack, nel centro di São Paulo, in Brasile. Zumbi ha anche un altro significato: è il nome dell’ultimo leader del Quilombo dos Palmares, una comunità autonoma formata nel XVII secolo da ex schiavi fuggiti dalle piantagioni brasiliane. I Quilombos erano territori neri, marginali e periferici. In Brasile sono ancora oggi un simbolo di resistenza. Cracolândia è il più grande scenario di consumo a cielo aperto di crack di tutto il Sud America. Per molti abitanti di São Paulo è un male incurabile. Ma per i corpi che la abitano, in prevalenza corpi di persone di colore, è quilombo e comunità, con le sue particolarità e regole. Ed è casa; l’ultimo rifugio possibile.

Il programma completo è consultabile su www.festivaldelreportage.it29 giugno – 2 luglio 2023 | Chiostro del Museo dell’Arte ceramica (Ascoli Piceno)