Professional Shooting Day 2017

Oltre 500 presenze alla prima edizione del Professional Shooting Day

Si è chiusa con un grande risultato la prima edizione di Professional Shooting  Day, organizzato dai migliori brand del settore e promosso da FOWANITAL. Tra professionisti e amatori ieri, in Galvanotecnica Bugatti a Milano, si sono registrati oltre 500 partecipanti alla manifestazione. Tutti esauriti gli 11 workshop che si sono tenuti e nei quali si sono affrontate tematiche specifiche come per esempio street, still life food e wedding photography e approfondimenti particolari sull’uso delle macchine Hasselblad e della nuova Nikon D850. Eccellenti protagoniste anche le due aree riservate alle sale di posa che hanno dato l’opportunità al pubblico di poter sperimentare sul campo l’utilizzo delle macchine stesse.

Professional Shooting Day 2017

“Era da tempo che pensavamo di organizzare una manifestazione di questo genere ed eravamo certi che avrebbe riscosso un enorme successo. Questa esperienza ci ha confermato che esiste una voglia di avvicinarsi sempre di più alla fotografia. Per questa ragione stiamo già pensando di realizzare la seconda edizione già per la prossima primavera” afferma Marco Cappati, Marketing&Communication Manager di FOWA.

In relazione alla manifestazione, come sottolinea Angelo Ferrillo, fotografo e Ambassador di Hasselblad “La percezione che ho avuto è che esiste una grande curiosità di scoprire in che direzione sta andando il mondo della fotografia. Si sta evolvendo e finalmente sta creando la sua identità. Oggi la foto è diventata “un linguaggio”, un modo di comunicare e non solo un’espressione visiva”. A confermare questa attitudine anche i fotografi max&douglas che aggiungono “ Il grande coinvolgimento che abbiamo riscontrato ci fa capire quanto sia alta la necessità di formazione e la volontà del pubblico appassionato di uscire dall’amatorialità del processo fotografico per entrare sempre di più nell’area professionale e carpire i segreti che stanno dietro a uno scatto fatto bene. Oggi siamo assistiti dalle tecnologie, da macchine sempre più sofisticate, ma questo non basta, bisogna lavorare sul lato della “cultura fotografica” e occasioni di questo genere vanno proprio in questa direzione”.

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