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I fotografi finalisti del Sony World Photography Awards 2020

La World Photography Organisation è lieta di svelare i fotografi arrivati in finale e nella shortlist del concorso Professional dei Sony World Photography Awards 2020. Annunciati anche i progetti fotografici dei destinatari del Sony Professional Grant 2019. I lavori firmati dai finalisti del concorso Professional e dai vincitore del Grant saranno esposti nell’ambito della mostra dei Sony World Photography Awards 2020 nel mese di aprile, presso la Somerset House.

Giunto alla sua 13^ edizione, il concorso Professional premia corpus di lavori che uniscano eccellenza tecnica e nuove prospettive su soggetti contemporanei. Il vincitore del titolo Photographer of the Year 2020, selezionato all’interno del gruppo di finalisti del concorso Professional, verrà annunciato durante la cerimonia dei Sony World Photography Awards 2020, che si terrà a Londra il 16 aprile.

Per l’edizione 2020, i quattro concorsi in cui si articola la manifestazione hanno superato le 345.000 candidature, provenienti da 203 territori. Le 10 categorie del concorso Professional hanno registrato oltre 135.000 immagini iscritte: un record assoluto. Da quest’anno il concorso Professional comprende la nuova categoria Ambiente, dedicata a una tematica sempre più importante sia nell’ambito della fotografia artistica sia nel fotogiornalismo.

I progetti dei finalisti di quest’anno toccano una grande varietà di argomenti e si avvalgono di diverse tecniche fotografiche e di presentazione. Si spazia da soggetti e osservazioni personali ad approcci creativi di narrazione, fino alla volontà di far luce su questioni poco note, ma critiche.

I progetti fotografici dei finalisti dei Sony World Photography Awards 2020

ARCHITETTURA – Forme e texture sono il punto focale delle fotografie astratte di José De Rocco (Argentina), che in Formalisms immortala edifici dalle facciate vivaci, così come di Jonathan Walland (Regno Unito), che nella serie minimalista in bianco e nero Structures ritrae costruzioni moderne. Il corpus di lavori di Sandra Herber (Canada) Ice Fishing, Lake Winnipeg raccoglie estrose immagini dei coloratissimi capanni da pesca sul ghiaccio che punteggiano la superficie ghiacciata del lago in inverno.

FOTOGRAFIA CREATIVA – In Seeds of Resistance, Pablo Albarenga (Uruguay) abbina immagini di paesaggi e territori messi a rischio da attività minerarie e commercio agricolo e ritratti degli attivisti che lottano per salvaguardarli. Attraverso scatti di post sui social media, chat e chiamate su Skype o Whatsapp, con Kill Me With an Overdose of Kindness Dione Roach (Italia) analizza il modo in cui relazioni e intimità vengono vissute ed espresse online. Per Witness Objects, Luke Watson (Regno Unito) ha creato fotocamere a foro stenopeico utilizzando oggetti antichi risalenti alla guerra in Bosnia. Le “fotocamere” sono poi state utilizzate per catturare immagini di luoghi significativi di Sarajevo e a loro volta immortalate; gli scatti finali sono poi andati a comporre la serie.

SCOPERTA – In Invisible Wounds, Hugh Kinsella Cunningham (Regno Unito) macchia le immagini di rosso per comunicare il dolore e la sofferenza provocati dall’epidemia di Ebola al Kivu Nord, nella Repubblica Democratica del Congo; nella sua serie The Cave, Maria Kokunova (Russia) utilizza simboli e allegorie per esaminare i traumi personali. Cast Out of Heaven di Hashem Shakeri (Iran) offre uno sguardo sulla vita di chi, con la recessione economica, è stato costretto a lasciare Teheran e trasferirsi in alloggi statali in pessime condizioni.

AMBIENTE – Wahala di Robin Hinsch (Germania) documenta i devastanti effetti di anni di fuoriuscite di petrolio e combustione di gas naturale sul delta del fiume Niger. In Atlas from the EdgeÁlvaro Laiz (Spagna) esplora il concetto di simmetria naturale secondo l’interpretazione della popolazione indigena dei Ciukci, il cui stile di vita tradizionale si è evoluto in base ai propri mezzi di sostentamento. La serie The Future of Farming di Luca Locatelli (Italia) ritrae sistemi di agricoltura e allevamento altamente tecnologici sparsi per il mondo: una possibile soluzione a future penurie alimentari.

DOCUMENTARISTICA – Didier Bizet (Francia) esamina con il suo corpus di lavori Baby Boom il fenomeno delle bambole reborn, che sembrano veri neonati, collezionate dagli appassionati oppure usate dai genitori adottivi per prepararsi all’arrivo dei figli o dai pazienti anziani che hanno bisogno di compagnia. I toccanti ritratti degli abitanti di Hong Kong feriti durante le proteste sono al centro del progetto Wounds of Hong Kong di Chung Ming Ko (Hong Kong), mentre con la sua From ‘Made in China’ to ‘Made in Africa’ Zhang Youqiong (Cina) immortala gli operai che lavorano nell’Ethiopian Oriental Industrial Park, impresa fondata dai cinesi e pezzo chiave del progetto “Belt and Road” che la Cina sta conducendo in Africa.

PAESAGGIO – Torii, serie di Haggard Benhert (Germania), si compone di fotografie di templi buddhisti e shintoisti giapponesi, mentre New Home di Chang Kyun Kim (Corea) include immagini dei campi di internamento per giapponesi dove migliaia di cittadini e residenti degli Stati Uniti di origine giapponese sono stati imprigionati durante la Seconda Guerra Mondiale. Project 596 di Florian Ruiz (Francia) ritrae il paesaggio desolato di Lop Nur, un tempo lago salato cinese utilizzato come sito per test di armi nucleari.

NATURA E ANIMALI SELVATICI – In Himebotaru Masahiro Hiroike (Giappone) cattura le magiche luci emesse dalle lucciole nelle foreste giapponesi di Tottori, mentre in Macro Adalbert Mojrzisch (Germania) sfrutta la tecnica dell’obiettivo macro per osservare da vicino i pattern e colori intricati nascosti negli occhi di anfibi e insetti. Pangolins in Crisis di Brent Striton (Sudafrica) si concentra sul commercio illegale e sulle opere di salvataggio dei pangolini, i mammiferi più colpiti al mondo dal traffico illegale.

RITRATTO – In Passengers, Cesar Dezfuli (Spagna) mette a confronto straordinari ritratti di migranti appena arrivati sulle coste europee, scattati nel 2016, e immagini più recenti che esprimono la loro personalità e le trasformazioni subite. Unsung Heroes di Denis Rouvre (Francia) raccoglie i ritratti e le storie drammatiche di donne vittime di violenza, mentre in Ukrainian Railroad Ladies di Sasha Maslov (Ucraina) protagoniste sono le donne che lavorano come guardie delle stazioni dei treni; la fotografa ne esplora il ruolo sociale come simbolo di continuità in un Paese devastato dalla guerra e dalle turbolenze politiche.

NATURA MORTA – Disassembled Memory è un catalogo di fotografie che raffigurano le parti smontate della bicicletta che Fangbin Chen(Cina) usava in infanzia: un tentativo di richiamare e conservare i ricordi di quell’epoca. Nella serie Plexus, Elena Helfrecht (Germania) esplora la storia della sua famiglia per analizzare gli effetti della memoria collettiva e dei traumi ereditati. In IMMORTALITY, INC. Alessandro Gandolfi (Italia) entra in istituzioni e laboratori di ricerca per documentare i processi e gli oggetti simbolo del progresso della scienza moderna e del tentativo di sconfiggere la morte.

SPORT – In Senegal il wrestling è diventato lo sport numero 1, nonché un mezzo di elevazione della propria posizione sociale radicato in tradizione e riti; con Senegalese Wrestlers, Angel Lopez Soto (Spagna) esplora queste pratiche attraverso immagini di giovani lottatori che si allenano. Dives di Andrea Staccioli (Italia) propone poetici ritratti di atleti che si tuffano durante i campionati mondiali di tuffo di Gwangju. Lucas Barioulet(Francia) ha candidato The Long and Difficult Path of the Mauritanian National Women’s Football Team, serie che si concentra sulle sfide e sulle tensioni culturali affrontate dalle calciatrici della Repubblica Islamica di Mauritania.

Per quanto riguarda il concorso Professional, le opere dei fotografi finalisti e nella shortlist sono state giudicate da: Claudi Carreras Guillén, curatore indipendente, editor e produttore culturale;Touria El Glaoui, direttrice e fondatrice di 1-54 Contemporary Art Fair; Katie Hollander, direttrice di Annenberg Space for Photography; Gwen Lee, direttrice del Singapore International Photography Festival; Brent Lewis, photo editor per The New York Times e cofondatore di Diversify Photo; Mike Trow, Presidente e curatore della mostra, picture editor e consulente.

SONY PROFESSIONAL GRANT 2019 – Selezionati tra i finalisti della categoria Professional dei Sony World Photography Awards 2019, i destinatari del Sony Professional Grant di quest’anno sono Yan Wang Preston (Regno Unito, 1° posto, Paesaggio), Edward Thompson (Regno Unito, 3° posto, Brief), Kohei Ueno (Singapore, 2° posto, Sport) e Tuomas Uusheimo (Finlandia, 2° posto, Architettura). Ad aprile 2019, ogni fotografo ha ricevuto un premio del valore di 7.000 dollari e un’attrezzatura di Digital Imaging di ultima generazione di Sony, con la possibilità di utilizzare il finanziamento per creare dei lavori ex novo oppure per sviluppare un progetto a lungo termine.

Alcuni dei progetti esposti

Wilderness Expanses di Yan Wang Preston è un proseguimento dell’indagine a lungo termine dell’artista, uno studio delle complessità della natura nella società moderna. Nelle fotografie, scattate in varie aree di recupero ecologico in Cina, è stata adottata l’estetica del bianco e nero, tipica della classica fotografia paesaggistica, per interrogarsi sulla ricreazione e sul recupero della natura. Il progetto di Edward Thompson si contestualizza nell’ambito della Brexit e documenta eventi locali e nazionali correlati al processo.

The beauty of life, forgiveness, and the power of positive change di Kohei Ueno si concentra sulla migrazione annuale e sulla lenta ripresa della “tribù di Tonga”, un gruppo di balene che nel Dopoguerra ha rischiato l’estinzione a causa della devastante caccia commerciale alla balena su larga scala. Out of bounds di Tuomas Uusheimo analizza architettura, spazialità e limiti dei campi sportivi.

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