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Al via la 4ta Ed. di ITALIAN SUSTAINABILITY PHOTO AWARD

Dopo il successo delle prime tre edizioni, è stata lanciata la quarta edizione consecutiva di ISPA (Italian Sustainability Photo Award), il primo premio fotografico italiano dedicato alla Sostenibilità. È ideato da Parallelozero, agenzia fotogiornalistica specializzata nella produzione di contenuti visuali per il mondo dell’editoria e del corporate, in collaborazione con il main sponsor PIMCO, tra le principali società di gestione di investimenti obbligazionari al mondo, affiancati anche quest’anno dai partner tecnici Nikon e Lowepro.


Tra le principali novità di questa quarta edizione il nuovo Presidente di giuria Mario Calabresi, il progetto ISPA Talks, una serie di eventi itineranti con esperti e rappresentanti di rilievo chiamati a raccontare le storie di un’Italia che guarda a un futuro sostenibile, le mostre fotografiche organizzate in occasione di importanti avvenimenti culturali nazionali e il primo catalogo fotografico di raccolta delle precedenti tre edizioni.  

La quarta edizione di ISPA prosegue il racconto fotografico delle storie positive italiane di progresso ed evoluzione, di soluzioni coraggiose e scelte ispirate al mondo della sostenibilità; storie di un Paese che si evolve e si trasforma, sempre in cammino verso un futuro fatto di crescita consapevole e innovazione.


Perché si sa: l’immediatezza delle immagini rende la fotografia un mezzo privilegiato di racconto e testimonianza diretta di trasformazioni culturali, cambiamenti sociali e di quel processo di continuo sviluppo che ha per protagonista la natura e l’umanità.


Alessandro Gandolfi, Managing Director e responsabile per l’Italia di PIMCO, dichiara: “ISPAè un’iniziativa che mette in luce le tematiche ESG e di sostenibilità presso il grande pubblico attraverso le immagini offerte dai fotografi del concorso sulle trasformazioni in atto all’interno delle comunità italiane. Siamo orgogliosi di sostenere ISPA per il quarto anno per sensibilizzare l’opinione pubblica sulle opportunità che tutti noi abbiamo nelle nostre decisioni di investimento.”

Invariate le tre categorie di premio (migliore Foto Singola, migliore Storia Fotografica e il Grant) e le tre aree tematiche entro le quali i fotografi sono chiamati a rappresentare visivamente i temi e i concetti chiave dello sviluppo sostenibile: sostenibilità ambientale, sostenibilità sociale e governance sostenibile, e cioè i criteri dell’acronimo ESG (Environmental, Social, Governance), sigla finanziaria che valorizza una visione di sviluppo nel segno di impegno, innovazione e consapevolezza.


Le foto in galleria sono di Tomaso Clavarino“Have you ever heard the sound of falling rocks?” 

“Have you ever heard the sound of falling rocks?” è un viaggio di sei mesi lungo l’arco alpino, tra Italia, Francia, Svizzera e Austria. Un’indagine visiva su un fenomeno tanto importante quanto poco noto: il degrado del permafrost. Il progetto è il racconto di un ecosistema che sta cambiando e dell’attività di chi ha dedicato buona parte della propria vita a cercare possibili soluzioni. Emergono resilienza, spirito di adattabilità e un impegno nel campo della ricerca scientifica che mette in luce qualità umane e professionali: testimonianze importanti e modelli per le generazioni future. Nel corso del Ventesimo secolo le temperature sulle Alpi sono aumentate di 2 gradi Celsius, il doppio della media dell’intero pianeta. Inverni più brevi, innevamento ridotto, scioglimento dei ghiacciai sono solo alcuni degli effetti del riscaldamento globale sull’arco alpino. Vi sono però effetti meno visibili, dei quali è difficile avere una chiara percezione ma che hanno un impatto drammatico sulla salute di uno degli ecosistemi più importanti, e allo stesso tempo più fragili, della Terra. Fra questi C’è il degrado del permafrost, la parte superficiale della crosta terrestre più a contatto con tutti i fenomeni che si verificano nell’atmosfera. Il suo degrado, dovuto allo scioglimento del ghiaccio in esso contenuto, è fonte di instabilità dei versanti e di modificazioni del circuito idrogeologico con gravi ripercussioni sul territorio.

Il ghiaccio all’interno delle fessure rocciose agisce come cemento, tenendo insieme parti della montagna, ma con l’aumento della temperatura e del livello di congelamento la stabilità diminuisce con un potenziale aumento di frane e crolli, eventi che si registrano sempre più spesso in tutte le Alpi. Gli effetti di questi cambiamenti non si riflettono solo sull’ambiente ma anche sulle comunità alpine che da secoli vivono in questo delicato ecosistema.

“Le montagne, e le Alpi in modo particolare – spiega l’autore – hanno sempre avuto un peso rilevante nella mia vita. A piedi, con gli sci, con ramponi e piccozza o appeso ad una corda, le ho attraversate in lungo e in largo per anni. La solitudine che vi si può respirare, la sensazione di essere impotente di fronte alla loro grandezza, ma anche la loro nascosta fragilità, sono alcune delle cose che mi hanno affascinato dell’ambiente alpino fin da quando ero un bambino. Negli anni le ho viste cambiare. Ho visto i versanti crollare, i torrenti gonfiarsi ferocemente, le nevicate cambiare drasticamente, i ghiacciai ritirarsi, la roccia diventare più instabile, gli animali modificare le loro abitudini, gli uomini doversi adattare a condizioni climatiche diverse e a eventi atmosferici sempre più estremi”. 

“Have you ever heard the sound of falling rocks?” è stato sviluppato in collaborazione con enti e istituzioni quali, tra gli altri: ARPA Piemonte, Università di Bolzano, Fondazione Edmund Mach, Universitè Savoie Mont Blanc, Provincia di Trento, Museo di Scienze Naturali di Verona, SLF Suisse, Università Milano Bicocca.


Obiettivo puntato sulla sostenibilità intesa non solo come salvaguardia dell’ambiente e della biodiversità ma anche come sviluppo sostenibile, soluzioni innovative, diritti e doveri, inclusione; politiche di diversità, attenzione agli aspetti sociali e di benessere accessibile.

L’ultima edizione ha premiato Valeria Scrilatti e la sua iconica figura di un barbagianni nella categoria miglior foto singola (premiata con 1500 euro); il progetto “Antichi mestieri e nuove generazioni” di Elisabetta Zavoli, come miglior storia fotografica (premiata con 3000 euro) e Tomaso Clavarino, vincitore del Grant per “Have you ever heard the sound of falling rocks?”, progetto fotografico sviluppato nel corso di sei mesi lungo l’arco alpino, per testimoniare gli effetti dell’aumento delle temperature e lo scioglimento del permafrost (Grant da 10.000 euro per lo sviluppo di un progetto fotografico). Menzioni speciali per Paola Lai ed Elisabetta Zavoli.

Il concorso è gratuito e aperto a tutti i fotografi, italiani e stranieri, senza limiti di età. I mille fotografi di 52 nazionalità diverse che hanno inviato quasi 9000 immagini sono i dati delle tre precedenti edizioni che confermano il grande interesse verso il premio e le tematiche affrontate.

Le novità della quarta edizione – Tra le novità della quarta edizione il catalogo del primo triennio, realizzato in collaborazione con la casa editrice Seipersei; gli ISPA Talks, eventi di confronto su tematiche affini al premio che dopo la data di Torino proseguiranno nel corso dell’anno in alcune città italiane; la serie di mostre organizzate in occasione di importanti avvenimenti culturali nazionali (come il Festival delle Scienze che ha ospitato a novembre la mostra all’Auditorium di Roma).

E lo scrittore e giornalista Mario Calabresi, nuovo Presidente di Giuria, che a tal proposito racconta: “La sostenibilità di cui mi piace occuparmi non è solo ambientale ma anche sociale. È la sostenibilità dei modi di vivere, dei tempi delle nostre vite. Esattamente quello che ho visto nelle precedenti edizioni e che mi ha convinto ad accettare il ruolo: la capacità che accomuna i fotografi vincitori di leggere la realtà odierna facendone emergere i problemi ma cercando di indicare possibili soluzioni. Le storie fotografate ritraggono persone impegnate a rammendare, riparare, aggiustare, ricostruire, immaginare creativamente risposte nuove e diverse. Indicano una nuova ecologia del proprio tempo, nel quale si impari a dare un’impronta sostenibile alla vita.

L’obiettivo del prossimo triennio, per gli organizzatori di ISPA, è ampliare il racconto della sostenibilità con iniziative che diffondano la cultura e l’idea di un Paese inaspettato, attento alla ricerca e all’innovazione in settori strategici.

I premi, le categorie e le scadenze:

L’iscrizione – Le iscrizioni sono aperte a fotografi italiani e stranieri, senza limite d’età, a partire dal 17 gennaio 2023. Regolamento e istruzioni per la presentazione dei lavori su www.ispaward.com

La mostra – I progetti vincitori verranno esposti in una o più mostre fisiche e/o digitali. Per aggiornamenti su sedi e modalità di esposizione: www.ispaward.com

Partner tecnici – Il partner tecnico Nikon, a sua totale discrezione, assegnerà anche nel 2023 il premio speciale “Nikon – Capture Tomorrow” alla foto singola (o alla storia fotografica) che meglio di altre avrà saputo “catturare il domani”. Il premio consiste in un corpo macchina Nikon Z6 II e un obbiettivo 24-70mm f/4 S. Il partner tecnico Lowepro consegnerà zaini e treppiedi professionali a finalisti e vincitori e, a sua totale discrezione, assegnerà il ruolo di “Ambassador Lowepro” a uno tra i fotografi vincitori o finalisti.

La giuria – I progetti verranno selezionati da una giuria internazionale composta da fotografi, photo editor e curatori presieduta dal giornalista e scrittore Mario Calabresi.

La giuria dell’edizione 2023 è composta da:

Per tutte le informazioni sul premio e per consultare il regolamento puoi consultare il Sito web ufficiale di ISPA AWARDInstagramFacebook


La foto di copertina è di Elisabetta Zavoli su incarico di Getty Images – Vincitrice Storia Fotografica 2022. I gabbiani si affollano intorno al peschereccio Levriero II.

Antichi mestieri e nuove generazioni: Il futuro della pesca è sostenibile– Secondo un recente studio pubblicato dall’IUCN – International Union for Conservation of Nature nel luglio 2021, si stima che la quantità di rifiuti presente nel Mar Mediterraneo sia di 1,178 milioni di tonnellate. Tomas Parenti, 25 anni, il più giovane capitano di peschereccio della flotta di Rimini, ha progettato e sperimentato una rete da pesca più efficiente e sostenibile che raccoglie anche rifiuti. Sotto la guida del padre, un pescatore originario di Pantelleria, Tomas ha imparato a pescare. Dopo aver partecipato a CleanSea LIFE, un progetto europeo che mira a sensibilizzare i vari stakeholder sul tema dei rifiuti marini, ha modificato la sua rete a strascico con un terminale a due sacche: quella superiore per la cattura dei pe- sci e quella inferiore per la raccolta dei rifiuti dal fondale marino. Se attuata a livello nazionale, questa soluzione potrebbe contribuire alla pulizia del mare, salvare le risorse marine e rendere la pesca più sostenibile.

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