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FujiFilm X-E4 – La prova

Unire stile e tecnologia in un corpo macchina spesso è un impresa difficile perchè lo stile deve incontrare la tecnologia e con FujiFIlm X-E4 ci sono entrambi questi elementi. Fuji si è sempre impegnata nel mantenere una line-up retrò dei suoi prodotti e con questo corpo macchina prende una strada secondaria ma parallela per alcuni aspetti. Ad essere onesto quando l’ho tirata fuori dalla scatola per la prima volta ho fatto un verso che suona tipo – Umh! – poi mi son detto – Ok non lasciamoci ingannare dall’apparenza e studiamo questo corpo macchina. L’ingannare dall’apparenza sarà poi spiegato più avanti perchè ha avuto un certo peso per tutto il test – e non lo dico certo a caso.

26.1 Mpixel effettivi supportati da X-Processor 4, 256 zone di esposizione con misurazione TTL e otturatore meccanico fino a 1/4000 sec o 1/32000 con l’otturatore elettronico. I due otturatori possono lavorare in combinazione. Riprese video 4K DCI (pieno formato) o UHD 4K fino a 29.97fps a 200Mbps o 100Mbps e Full HD fino a 240p a 200Mbps. Scatto continuo fino a 30fps (JPG con otturatore elettronico) e 20fps (RAW compressed) ma tutto dipende anche dalla scheda di memoria che si utilizza. Autofocus ibrido a contrasto e phase detection con tracking AF fino a 18 aree. 18 differenti pellicole simulate e 8 filtri creativi. Monitor da 3″ inclinabile e ribaltabile, ingresso microfono e attacco obiettivi X. Le specifiche complete potete leggerle su questa pagina.

FujiFIlm X-E4 – La prova

Il corpo macchina è decisamente compatto, al punto che si nota subito la mancanza di un hand-grip nella parte anteriore, ma risulta ben costruito e le ghiere metalliche poste nella parte superiore completano l’area design che la rende davvero una macchina fotografica da portare con se anche brevi uscite giornaliere. Tutto vero a patto che si usi un obiettivo compatto e leggero, perchè proprio la mancanza dell’hand-grip anteriore la rende difficilmente utilizzabile con obiettivi più importanti come il Fujinon XF 16-55mm F2.8 R LM WR usato in questo test. Discorso a parte se si usa ad esempio Fujinon XF 23mm F2 R WR usato anche lui in questo test.

Probabilmente per come è stata concepita questa macchina fotografica sarà difficile che il fotografo medio scelga un ottica ultra performante come 16-55 e pesante (poco oltre 1kg) mentre è sicuramente più indicata una lente prime più compatta e leggera. Questo ci riporta al concetto di una macchina fotografica, completa di obiettivo, da portare comodamente in borsa o in uno zainetto.

Il feeling è comunque immediato sin dalla prima accensione dove la configurazione è semplice e rapida. Ghiere e pulsanti Fn non mancano e alcuni sono personalizzabili mentre non manca il prezioso e utile joystick posto sul dorso in posizione comoda. La ghiera dei tempi permette di selezionare la scala tempi principale da 1s a 1/4000 e permette di attivare altre modalità. La ghiera anteriore personalizzabile cambia in funzione della modalità di scatto. Tutti i comandi sono al loro posto e anche il fotografo che utilizza per la prima volta una FujiFilm prenderà confidenza molto velocemente. Sempre sulla ghiera dei tempi, per la prima volta, si può scegliere la posizione “P” (Program AE) così da passare immediatamente allo scatto automatico e lasciarsi trasportare dal momento più che dalle impostazioni di scatto. L’usabilità e la versatilità è massima grazie anche all’utile ghiera delle aperture che si trova sul corpo dell’obiettivo (non è presente in tutte le ottiche Fujinon, ma quasi).

Lo schermo è orientabile in senso orizzontale, sia verso il basso, sia verso l’alto. In questo modo gli scatti selfie e le riprese video selfie sono agevolate. Per le riprese video si può contare anche sull’ingresso microfono esterno che migliora notevolmente la qualità audio. In condizioni di piena luce, il mirino elettronico è stato davvero utile – indispensabile direi – e con i suoi 2,36 Mpx è ricco e dettagliato. Anche le informazioni di configurazione di scatto sono molto ben leggibili.

La fotocamera ha davvero decine di impostazioni che combinate con le diverse modalità di scatto la rendono perfetta per qualsiasi situazione – forse non proprio indicata per la foto sportiva o faunistica, ma è perfetta così. Proprio perchè è una fotocamera polivalente, da street o da viaggio, ho trovato molto utili le impostazioni Custom. Si possono configurare ben 7 diversi profili per avere sempre la modalità di scatto giusta. Il tutto si seleziona dal collaudato menù Q, accessibile con un pulsante sul pannello superiore della macchina. Questo però risulta piuttosto piccolo e talmente a filo del corpo macchina che occorre una pressione piuttosto decisa.

Sia con Fujinon XF 16-55mm F2.8 R LM WR che con Fujinon XF 23mm F2 R WR la qualità d’immagine è superlativa. Merito dell’eccellente qualità costruttiva delle lenti Fujinon e del sistema sensore-processore che elaborano la scena con un esclusivo array di filtri colore, tipici dei sensori X-Trans, senza usare filtri ottici passa-basso. I file JPG con simulazione pellicola applicati sono straordinari, notevolmente migliorati rispetto alle mie prove su modelli precedenti. Ovviamente i file RAW non presentano nessuna alterazione cromatica aggiunta dalle simulazioni pellicole o dai filtri creativi e possono essere lavorati secondo il proprio gusto, capacità o necessità e posso dirvi che non ne ho avuto affatto bisogno perchè il risultato portato fuori dalla scheda di memoria era già perfetto così. Pronto per la pubblicazione, la stampa o la condivisione.

Le foto sample che trovate qui sotto le ho scattate di giorno, quasi in pieno sole e sono JPG non elaborati. La compensazione è ottima anche in presenza di zone d’ombra intensa e luci forti. Difficile bruciare una foto o renderla “nera” inutilizzabile. La messa a fuoco che ho usato più spesso è il punto singolo. E’ sempre molto preciso, sia che il soggetto sia davanti a noi sia che si trovi sul fondo del piano focale. Il dettaglio e la messa a fuoco sono sempre molto precisi anche in condizioni di luce particolarmente difficili (vedi ad esempio la foto della strada con nebbia).

3 / 10

In conclusione

E’ un eccellente macchina fotografica da avere sempre con se, a patto di usarla con un ottica leggera per renderla effettivamente maneggevole e trasportabile. I file JPG prodotti sono sempre di eccellente qualità, ricchi di colore e di dettaglio – grazie alle eccellenti lenti utilizzate e al già citato lavoro superlativo del processore d’immagine. Tende ad accentuare un po’ il contrasto in molte situazione, ma nulla che non si possa risolvere preventivamente con le opportune regolazioni in macchina o, se proprio serve, si può ricorrere alla post. In definitiva posso dire che l’eleganza di questo corpo macchina è stato sapientemente unito alla migliore tecnologia disponibile per questo segmento.

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